MOSTRA su Ada GOBETTI












 
 
 
 

L'ATTIVITA' POLITICA (Contenuto dei pannelli 1 - 9 dell'area tematica 5)

Uno sguardo d’insieme: il primo dopoguerra
Gli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale sono stati cruciali, drammatici per l’Italia e per il Piemonte.
Dalla fine della guerra all’instaurazione del regime fascista, i cittadini erano pervasi da false speranze e da dure certezze, furono anni di fatali errori e di odi feroci. Il malessere sociale cresceva insieme a una vasta disoccupazione e alle occupazioni delle fabbriche. A rendere peggiore la situazione fu la creazione dei fasci di combattimento. Questo contesto di disagio portò ad un clima di indifferenza da parte di molti, che sarà osteggiato da intellettuali come Piero e Ada fino alla realizzazione di progetti di crescita e di speranza. Questo contesto di disagio portò ad un clima di indifferenza da parte di molti, che sarà osteggiato da intellettuali come Piero e Ada fino alla realizzazione di progetti di crescita e di speranza.

Il Partito d’Azione Ada e l’impegno politico

Oltre al Partito d’Azione, vi erano anche altri movimenti politici attivi: il Partito Comunista Italiano, il Partito Socialista, la democrazia cristiana e il movimento monarchico italiano. Questi partiti rappresentavano una varietà di ideologie e avevano un ruolo significativo nelle elezioni e nella vita politica dell’epoca. Il 2 giugno 1946 in Italia furono indette le prime elezioni politiche libere dopo il crollo della dittatura fascista e per la prima volta anche le donne poterono esercitare il diritto di voto. Gli elettori dovevano scegliere con un referendum tra monarchia e Repubblica e dovevano eleggere i loro rappresentanti nell’Assemblea Costituente, ovvero quella che aveva il compito di elaborare la nuova Costituzione dell’Italia democratica. Gli italiani scelsero la Repubblica.

La situazione in Italia nel secondo dopoguerra
Il Paese era stato devastato dagli eserciti rivali: Torino era distrutta e il tasso di disoccupazione era alto, i prezzi salivano e la gente pativa la fame. Le elezioni del 2 giugno 1946 furono le prime elezioni della Storia italiana dopo il periodo di dittatura fascista, che aveva interessato l’Italia nel ventennio precedente. Ebbero diritto di voto tutti gli italiani maschi e, per la prima volta, femmine di almeno ventuno anni d'età. Agli elettori furono consegnate insieme la scheda del referendum per la scelta fra Monarchia e Repubblica e quella per l'elezione dei 556 deputati dell'Assemblea Costituente, cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova Carta Costituzionale. Si votò per la proclamazione di un'Assemblea Costituente che avrebbe dato origine al nuovo corso istituzionale del Paese. Vinse la Repubblica e il re fu costretto all’esilio in Portogallo. I lavori della Costituzione entrarono in vigore il 1° gennaio 1948, e con la nuova Costituzione, l'Italia diventava una Repubblica democratica parlamentare, con un presidente eletto per sette anni dalle Camere, alle quali spettava il potere legislativo. Il governo ebbe il potere esecutivo, e la magistratura il potere giudiziario

Nomina a Vicesindaco
Durante l'occupazione nazista dell'Italia, Ada emerse come figura di spicco all'interno del “Comitato di Liberazione Nazionale” (CLN), un'organizzazione clandestina composta da diverse fazioni politiche e gruppi di resistenza: con l'obiettivo comune di contrastare l'occupazione tedesca e il regime fascista, rappresentava un baluardo della lotta per la libertà e la democrazia. Ada fece la Storia diventando la prima donna ad essere nominata vicesindaco di Torino, ricoprendo la carica, fino alle elezioni del 1946, Questo gesto simbolico sottolineò il ruolo cruciale del CLN nella ricostruzione politica e sociale dell'Italia, promuovendo l'unità nazionale e guidando il Paese verso un nuovo ordine democratico
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Le riforme: opere politiche e sociali di Ada
Categorie verbali, delibere attuate da Ada in qualità di vicesindaco: Assistenza Sanitaria •Pagamento diarie per ricoveri cronici all’Opera Pia Lotteri di Torino (Residenza Sanitaria Assistenziale), già conosciuta come “Ente morale per l’accoglienza di donne e bambini “. •Pagamento diarie per ricoveri "Sanatorio San Luigi Gonzaga” di Torino. •Ricovero di mendicità. Aiuti economici per persone disabili, carcerati e situazioni socialmente scomode •Aumento del contributo municipale per le spedalità dei poveri. •Donazione di cinque letti riservati ai bambini poveri per l’Ospedale Koelliker di Torino. Ristrutturazione delle opere pubbliche •Inizio dei lavori di ristrutturazione della funicolare del Monte dei Cappuccini. Comunicazione da Vicesindaco •Creazione di una bocciofila per gli anziani. •Stanziamento delle borse di studio per le alunne meritevoli e istituzione delle scuole serali. •Formazione di un’Ente morale denominata “crociata contro la tubercolosi” •Operazione di arricchimento culturale (arte per musei e infrastrutture). •Attenzione ai problemi e risoluzione delle difficoltà di approvvigionamento causate dal dopoguerra.

L’impegno civile di Ada il caso del sanatorio Birago di Vische
SANATORIO “BIRAGO DI VISCHE” 19 MAGGIO 1945 “Alla Signora Professoressa Marchesini Gobetti. Nel complesso questo dell’assistenza ai tubercolotici ritengo che dovrebbe trovare il debito posto in sanatorio infantile. Mi permetto presentarle i dati riguardanti quanto in proposito è già stato fatto dall’amministrazione che ho l’onore di presiedere. Sono a sua disposizione per tutti gli schiarimenti che Ella mi vorrà richiedere. Per la risistemazione dell’ospedale delle malattie infettive spero poterle dare presto qualche notizia precisa”.
Il testo qui proposto ci permette di ricostruire come la professoressa Ada abbia contribuito alla crescita morale, civile e sanitaria della società torinese del tempo, nonché dell'evoluzione della medicina e dei cambiamenti affrontati da chi lavora in un ospedale specializzato in malattie infettive. Sono dunque interessanti le basi gettate da Ada:
•La cura d'aria a cui, prima della scoperta degli antibiotici, venivano sottoposti i malati di tubercolosi nei loggiati affacciati sul grande parco.
•Le rudimentali attrezzature del laboratorio d'inizio '900 che permettono oggi di ottenere sofisticate tecnologie per i laboratori di Virologia e Microbiologia.
•È certo che alla fine degli anni '30 il maggior numero di ricoveri in ospedale riguardasse tubercolosi, morbillo, scarlattina, pertosse, varicella, parotite e poliomielite.
•La diagnosi del primo caso di AIDS in Piemonte è stata effettuata in questo ospedale nel 1984. Il resto è storia, Ada Prospero Marchesini Gobetti nel corso della sua attività politica nella città di Torino ha dato ampie possibilità alla scienza di migliorare sempre di più
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Uno sguardo d’insieme degli anni ‘50
Negli anni Cinquanta, Ada emerse come figura di spicco nell'area politico-culturale italiana, con un impegno incrollabile per la difesa dei diritti civili e la promozione dei valori democratici. La sua voce risuonava attraverso le pagine di numerose pubblicazioni, incluso "L'Unità", giornale politico di rilievo. Il suo interesse non si limitava alla politica: Ada abbracciava anche un profondo amore per la letteratura e l'educazione, combinando abilmente queste passioni. Il suo contributo non solo influenzò il panorama politico dell'epoca, ma segnò anche un momento cruciale nella Storia italiana post-bellica, durante il quale i principi democratici stavano lentamente ma costantemente radicandosi nella società. Il suo lascito rimane un faro di ispirazione per le generazioni successive, testimoniando il potere della determinazione e dell'ideale democratico nel plasmare il corso della Storia
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Piero Calamandrei in nome della libertà
Il Partito dell'Unità Popolare godeva dell'appoggio di molti intellettuali così come dell'appoggio di Adriano Olivetti e del suo movimento comunitario. Alla vigilia delle elezioni, il quotidiano "Milano Sera" ha pubblicato un appello di un gruppo di esponenti della cultura, invitando a votare per "Unità Popolare".
Nelle elezioni politiche del 7 giugno 1953, il Partito di Unità Popolare ottenne risultati modesti, ma insieme ai 40.000 voti ottenuti dall'ex Partito Liberale Alleanza Nazionale Democratica, furono sufficienti per impedire ai partiti della coalizione di raggiungere il quorum parlamentare; Calamandrei a Torino ha raccolto il maggior numero di preferenze. I risultati del 7 giugno 1953 furono cruciali per la storia della Repubblica. Il 28 novembre 1954 il Comitato Centrale elesse la direzione del movimento e scelse un Comitato Esecutivo. La linea del movimento cominciò a puntare all'unificazione del Partito Socialista: alle Elezioni Regionali siciliane del 1955, infatti, il quotidiano “Solidarietà” invitò a votare per il Partito Socialista Italiano. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare” Piero Calamandrei (1889-1956), da sempre membro del Partito d’Azione, creò nel 1953 “Unità Popolare” insieme a Ferruccio Parri. L’Unità popolare nacque dalla confluenza del movimento di autonomia socialista l’unione di “Rinascita Repubblicana” e “Giustizia e Libertà”, di cui Piero Gobetti era stato uno dei padri spirituali. Lo scopo di quest’Unità era quello di contrastare i tentativi della Democrazia Cristiana e di ratificare la legge antifrode, assicurando fittiziamente la maggioranza assoluta alla Camera dei Rappresentanti, mettendo in discussione i fondamenti costituzionali della Repubblica.
Piero Calamandrei morì il 27 settembre 1956 a Firenze. Dopo la sanguinosa repressione della rivolta ungherese da parte dell'Unione Sovietica, in ottobre il segretario del Partito Socialista Pietro Nenni annullò il Patto di unità d'azione con il Partito Comunista Italiano, trasformatosi in un semplice accordo consultivo. Ciò ha accelerato la fusione tra Unità Popolare e PSI. Un passo importante in questo processo fu l’incontro tra i rappresentanti di entrambe le organizzazioni il 30 luglio 1957, che durò fino al raggiungimento della piena adesione il 27 ottobre 1957.

Ada e il significato di libertà
Per Ada, la libertà significava molto più di una semplice assenza di restrizioni governative: rappresentava la possibilità di esprimere le proprie opinioni, di vivere senza timore di repressioni politiche e di perseguire la propria visione di giustizia e dignità umana. Nel contesto del suo tempo, il regime fascista limitava severamente la libertà individuale, controllando la stampa, sopprimendo l'opposizione politica e reprimendo qualsiasi forma di dissenso. Ada Prospero Marchesini Gobetti morì il 14 marzo del 1968, nella sua casa situata nella frazione torinese di Reaglie e venne sepolta nel cimitero di Sassi a Torino. La sua figura può essere collegata al significato di libertà attraverso l’impegno nella lotta contro il regime fascista italiano e la viva partecipazione alla crescita e al benessere socio-culturale e civile in Italia. Il suo impegno nel movimento antifascista, il suo sostegno ai perseguitati politici e il suo lavoro nella resistenza partigiana, incarnavano il concetto di libertà come un diritto inalienabile. Attraverso le sue azioni e la sua scrittura, Ada ha dimostrato che la libertà non è solo un concetto astratto, ma un valore fondamentale che richiede il costante impegno e la volontà di sacrificarsi per proteggerlo e difenderlo